«Ed era fuor di dubbio che il vetro stava cominciando a sciogliersi, proprio come un’argentea foschia luminosa. Passò un’istante… e Alice era oltre il vetro e, con leggerezza, era saltata giù, nella stanza dello Specchio.»
Lo specchio c’è, c’era già. L’osservazione di questo, la sua percezione come soglia, è consapevolezza dello sguardo che a piccoli passi marcati da fallimenti, a piccoli arrampicamenti e grandi cadute, si allunga.
Specchio, foschia, soglie… gioco di scogli che rivelano soglie, e qui, l’attraversamento. Attesa e attraversamento, sulle soglie dei possibili. È un accorgersi che l’attraversamento è il movimento dello stare, della presenza: accorgersi dello specchio come superficie, soglia, permeabile.
Sulla soglia dei sogni: DREAM.
Percorso dei percorsi, dott|orale, nel desiderio di conoscenza, nel desiderio scolpito a tentativi di rimessa in dono della stessa: Volontà.
Volontà interpretante è il titolo del progetto presentato, accolto, ascoltato, in quella città dove la volontà di resilienza è radicata: L’Aquila. Scriverò degli attraversamenti, di fasi, del custodire l’attivazione di senso attraverso l’oralità. Tratta di quell’ argomento, problema e meraviglia che «è sotto gli occhi di tutti», necessario, ma forse troppo “nel mezzo” poiché troppo poco scardinato operativamente: l’interprete: e da questo, ne traccia le tratte.